02 - Paese indebitato e sottocapitalizzato

Per crescere, un paese ha bisogno di investire di investire in capitale fisico e umano: infrastrutture, ricerca, ambiente, sicurezza. Per farlo, spesso si ricorre al credito, nell’attesa che l’investimento dia i suoi frutti. All’Italia, però, questa strada è da tempo preclusa, per l’ingente debito pubblico già accumulato. Per noi la parola d’ordine è, dunque, “liberare risorse”: recuperare efficienza al sistema, risanare i conti pubblici, tornare al pareggio di bilancio. Dall’abbattimento del debito (risanamento) possono venire le risorse utili a rilanciare l’economia (crescita) e a finanziare interventi sociali (equità). Se non si avvia questo circuito, non si torna a crescere e il disagio sociale aumenta.

Nel suo intervento all’assemblea annuale dell’ABI del 2007, Padoa-Schioppa rappresenta l’Italia economica di oggi come “un’impresa che perde posizioni nel mondo, molto indebitata e soprattutto gravemente sottocapitalizzata. Ha grandi potenzialità ma ha bisogno di uno sforzo eccezionale e prolungato”. Uscire da questa situazione non è impossibile ma i tempi di recupero non potranno essere brevi: “Nessuna maledizione storica ce lo preclude. E’ una questione di fiducia nelle risorse del paese e nella sua ambizione … per curare i mali dell’Italia ci vorranno almeno dieci anni di azione coerente”.

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