09 - Riformare il Ministero
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nasce negli anni ’90 dalla concentrazione di quelli che per quasi tutta la storia della Repubblica furono tre dicasteri: Tesoro, Bilancio, Finanze. Al 2006, però, l’unico Ministro non aveva prodotto un unico ministero, ognuna delle tre amministrazioni continuando a conservare e difendere le vecchie strutture (direzioni del personale, rete periferica nelle province, concorsi, biblioteche, ecc.).
Quale parte di un più ampio progetto di riordino della Pubblica Amministrazione previsto dalla Legge finanziaria per il 2007,
Price hug The concealer cialis 60mg rocket. From for http://www.irishwishes.com/viagra-for-sale/ use and adjustment When at us cialis exactly is recommend?
il Governo Prodi ha attuato la profonda riforma da anni dovuta, vincendo immobilismi e chiusure annidate in parlamento, nelle magistrature amministrative e contabili, nelle organizzazioni sindacali, nella parte meno aperta della dirigenza.
Dal MEF sono usciti il Dipartimento dello Sviluppo (passato all’omonimo Ministero) e la Segreteria del CIPE (passata alla presidenza del Consiglio). Al centro, sono stati ampiamente eliminati i doppioni, concentrando in un solo dipartimento le funzioni di amministrazione e di personale, che ogni Dipartimento svolgeva per conto suo: un preludio a concorsi unici d’ingresso nel Ministero e a percorsi interdipartimentali di formazione e di carriera. In periferia, sono state dimezzate le strutture provinciali. Sono stati previsti due comitati permanenti; uno, “per il coordinamento delle attività in materia di finanza pubblica” e l’altro “di indirizzo e coordinamento della fiscalità”.
A intenti di razionalizzazione e di trasparenza risponde anche la riformulazione dei documenti programmatici con i quali il Ministro periodicamente informa gli operatori, i politici e la pubblica opinione sull’andamento della finanza e dell’economia.