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“L’attuale oscurarsi del quadro economico mondiale riflette qualcosa di più di una pausa congiunturale innescata dalla crisi dei mutui subprime. Esso riflette il cumularsi di due squilibri di fondo, la cui correzione richiede tempi lunghi e non può essere elusa: la condizione dell’economia americana, che accumula debito estero e soffre di insufficiente risparmio pubblico e privato; il movimento di un terzo del genere umano (Cina e India) dalla povertà verso il benessere, che preme sulle disponibilità e sui prezzi dei prodotti energetici e alimentari.

Per l’intera economia del pianeta, il primo fattore genera ristagno, il secondo inflazione. Il processo di correzione di questi squilibri ha innescato crisi e perdite in quelle parti del sistema finanziario che più avevano contribuito all’eccesso di spesa e di debito. Tale processo è tutt’altro che concluso e la fase negativa apertasi nell’estate 2007 rischia di durare a lungo, mentre i vasi comunicanti della sfiducia amplificano gli effetti reali”.

(tratto dall’intervento all’Università Bocconi, Milano – 7 maggio 2009)