08 - Mercati e istituzioni finanziarie

I mercati finanziari italiani hanno mostrato doti di solidità e affidabilità nella crisi finanziaria, ma anche alcune carenze e zone d’ombra; per esempio, tra le aree di maggior criticità, vi è l’ancora scarso sviluppo degli investitori istituzionali che sono importanti per garantire la crescita qualitativa e dimensionale del mercato finanziario e per rendere credibile e duraturo l’inserimento degli intermediari e degli investitori nazionali nel confronto internazionale.

Con la riforma del TFR si è cercato di aumentare le dimensioni e il raggio d’azione di investitori istituzionali cruciali, quali i fondi pensione; a livello normativo, invece, si è intensamente lavorato per colmare il ritardo accumulato dall’Italia nel recepimento di importanti direttive riguardanti il sistema finanziario.

Un altro passaggio importante è coinciso con la fine del 2007 e il manifestarsi dei primi effetti della crisi subprime sui mercati finanziari internazionali; anche se il sistema bancario e finanziario italiano sembra sia passato indenne attraverso i contagi della crisi finanziaria internazionale, Padoa-Schioppa, anticipando diagnosi e proposte successivamente emerse, ha sostenuto con forza nelle sedi europee l’esigenze di rafforzare un’azione comune in materia di vigilanza e stabilità finanziaria.

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