Tipo: Interviste Fonte: Spazio Aperto 29 dicembre 2006

L’euro, moneta senza Stato.

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Spazio aperto – venerdì’ 29 dicembre 2006. Gentili ascoltatori, buon giorno da BM, e benvenuti all’ultimo appuntamento con Spazio aperto nel 2006. Meno di tre giorni, 61 ore per l’esattezza, separano la Slovenia dall’adozione dell’euro. Con il primo gennaio diventeremo il 13-esimo paese di Eurolandia, il primo dei dieci stati entrati nell’Unione europea nel 2004. La Slovenia ha superato tutti gli esami stabiliti dai cosiddetti criteri di Maastricht: tasso di inflazione non superiore all’1,5 per cento della media dei tre paesi con l’inflazione più’ bassa, disavanzo pubblico non superiore al 3 per cento del prodotto interno lordo, debito pubblico non superiore al 60 per cento del medesimo. Undici paesi dell’Unione europea hanno potuto adottare l’euro il primo gennaio del 1999, Gran Bretagna e Danimarca non lo hanno fatto pur avendo i requisiti, la Grecia lo ha adottato sei anni fa mentre in Svezia l’euro e’ stato bloccato da un referendum popolare. In effetti 1′ euro e’ entrato nelle tasche dei cittadini dei primi undici paesi europei dopo un periodo di transizione di tre anni durante il quale erano in vigore solo i tassi di conversione dalle monete nazionali,poi in un secondo tempo l’entrata in circolazione d monete e banconote. In Slovenia il contante arriverà’ immediatamente e il periodo della doppia circolazione/euro e tallero/sarà’ limitato a due settimane. Abbiamo voluto sentire un’opinione autorevole, quella di Tommaso Padoa-Schioppa, oggi ministro dell’economia e delle finanze nel governo italiano ma soprattutto uno dei padri dell’euro,il primo ad aver definito
l’euro moneta senza stato. Padoa-Schioppa,nella sua lunga carriera di banchiere ed economista e’ stato membro dell’esecutivo della Banca centrale europea tra il 1998 e il 2005, quando cioè’ e’
nato l’euro,prima ancora era stato direttore generale della direzione economico-finanziaria della Commissione europea e uno degli esperti d Comitato Delors per lo studio dell’unione economica
e monetaria europea. A quell’epoca ci si immaginava l’euro in un paese dell’est,anche se non del blocco sovietico? – gli abbiamo chiesto.

PADOA-SCHIOPPA: Ma guardi, di moneta europea si e’ cominciato a parla alla fine degli anni 60 quando l’Europa era fatta di sei paesi e la Comunità’ Europea era fatta di sei paesi e la divisione dell’ Europa in blocchi sembrava un fatto destinato a durare chissà’ quanto tempo. Quindi in quel momento certamente non si aveva l’idea di trovarsi dove oggi ci troviamo con la Slovenia diventata uno stato indipendete uscita dal sistema delle economie socialiste, entrata nell’Unione Europa e molto rapidamente anche nell’Euro. Tutti questi sono sviluppi che quando si comincio’ a parlare di moneta unica europea nessuno immaginava.

Domanda:Ecco, perché l’euro, perché una moneta unica, insomma altrimenti questa Europa integrata troverebbe difficoltà a funzionare?

PADOA-SCHIOPPA: Guardi, la risposta alla sua domanda e’ molteplice, c’è’ una risposta economica che diceche se si ha un mercato unico ci vuole anche una moneta unica perché altrimenti ci sarebbero sempre incertezza, instabilità di cambio che non permetterebbero di mantenere o neanche di raggiungere l’unificazione vera del mercato. C’è’ però anche una risposta politica ed ‘e che la moneta e’ uno dei grandi simboli della sovranità’ di un paese e il momento in cui si e’ deciso di far fare un passo avanti all’ Europa si e’ pensato alla moneta anche come elemento simbolico, elemento d’ identità’ anche a prescindere dalle ragioni economiche. Ognuno può raccontare il percorso che ci ha portato all’euro in un modo diverso, e sono strade altrettanto valide che si sono rivelate poi convergenti, in un certo momento.

E torniamo a Tommaso Padoa-Schioppa,il ministro dell’economia e delle finanze nel governo italiano, ma soprattutto uno dei padri della moneta unica europea. I criteri di Maastricht non vengono sempre rispettati da paesi più’ potenti,Francia,Germania. Una situazione che si ripeterà’ ancora?

PADOA-SCHIOPPA: Guardi,io credo che adesso possiamo dire che quel momento, nel quale e’ successa la cosa che lei ricorda cioè’ che i paesi più’ potenti hanno trasgredito le regole del patto e
addirittura hanno indebolito il patto e’ un momento che appartiene al passato e secondo me i criteri
di Maastricht sono usciti vincitori anche da quel confronto perche’ oggi possiamo dire che la Francia e la Germania che avevano violato le regole del patto e avevano anche cercato di indebolirle poi sono rapidamente rientrati nei parametri, la stessa cosa l’ha appena fatta l’Italia. Io sono come ministro particolarmente contento di aver potuto fare questa operazione nei primissimi mesi di vita di questo nuovo governo. Quindi hanno vinto i criteri di Mastcrich-non quelli che li volevano abbandonare.

DOMANDA:L’Euro e i paesi di nuova adesione ali’ Unione Europea. La Slovenia, abbiamo già’ detto, e’ il primo paese ad essere in regola, insomma, la Slovenia e’ stata sotto particolare sorveglianza, osservazione da questo punto di vista e poi insomma le e’ stata data luce verde.

PADOA-SCHIOPPA:
Si, io questa cosa l’ ho vissuta da vicino in tempi anche lunghissimi perche’ quando ero ragazzo vivevo a Trieste, la Slovenia sembrava lontanissima, non si varcava la frontiera negli anni 50, negli anni 60 , poi ero a Francoforte quando e’ partito l’Euro e contemporaneamente si e’ fatto l’allargamento. La Slovenia e’ il primo dei paesi entrati nell’ultimo allargamento a entrare anche nell’euro. Questo secondo me e’ un fatto che agli sloveni dovrebbe dare un grande senso di soddisfazione. Bisogna anche dire che l’ultimo allargamento e stato il primo da quando l’euro esiste. Mentre gli altri paesi erano entrati in una comunità’ europea che non avevano una moneta unica la Slovenia e gli
altri paesi dell’ultimo allargamento sono entrati in una Unione Europea che aveva già l’euro e
quindi per loro e’ naturale che il senso di appartenenza piena all’Europa era giunto solo con l’ingresso anche nell’area dell’euro.

DOMANDA: L’euro, l’adozione dell’Euro in Slovenia e’ stata resa possibile diciamo cosi, dal tallero, una moneta che in 15 anni di vita si e’ rivelata stabile, solida e affidabile.

PADOA-SCHIOPPA: Si, tutti i paesi che sono nell’euro ci sono arrivati dopo aver conquistato la stabilità della loro moneta e questo vale anche per la Slovenia.

DOMANDA: Ecco, i paesi che entrano o che vogliono entrare nell’Unione Europea, hanno l’obbligo di adottare prima o poi 1′ euro. Ecco, questo obbligo non ce l’hanno ancora tutti i membri della cosiddetta vecchia Europa. Ci sono al momento tre eccezioni. Questa situazione e’ destinata a durare in eterno, si prevede qualche riforma?

PADOA-SCHIOPPA: E’ difficile rispondere, non parlerei comunque
di eterno. Lei ha ragione a dire che ci sono tré paesi che hanno, che fanno parte dell’Unione Europea e che non si sentono vincolati a entrare nell’euro. A dire il vero la Svezia non ha mai ottenuto una clausola di out-out. Questa l’hanno ottenuta la Gran Bretagna e la Danimarca e la Svezia ha sottoscritto l’impegno a entrare nell’euro così come gli altri paesi che ne fanno parte.

DOMANDA: Ecco, ci sono paesi, c’è’ un paese dell’ex Jugoslavia, il Montenegro, che ha adottato l’euro. Quale’ e’ il rapporto, e’ un po’ anomalo questo rapporto.

PADOA-SCHIOPPA: Io ero alla Banca Centrale Europea e mi occupavo delle relazioni internazionali quando il Montenegro fece la sua scelta e si tratta di una scelta completamente diversa da quella adozione dell’euro che avviene, che è avvenuta adesso per un paese come la Slovenia. Il Montenegro non fa parte dell’Unione Europea, non ha sottoscritto nessi trattato e non ha stipulato nessun accordo , la sua e’ una scelta completamente unilaterale, fatta a propria discrezione e anche a proprio rischio e quindi non ci si può’ fare nessuna analogia fra l’essere nell’area dell’euro e l’avere adottato l’euro così come certe repubbliche dell’America centrale hanno adottato il dollaro.

Seconda parte di Spazio aperto, dedicato all’adozione dell’euro in Slovenia. Riprendiamo
il nostro discorso con Tommaso Padoa-Schioppa, ministro nel governo Prodi e a suo tempo uno dei padri dell’euro. L’ impatto dell’euro sull’economia/sulle economie dei paesi dell’Unione europea. Senza l’euro sarebbe stato diverso? PADOA-SCHIOPPA: Io penso di si. La moneta e’ un modo per misurare i valori economici e per facilitare gli scambi. Se e’ stabile facilita anche scelte economiche
più razionali e quindi la crescita economica, Rimane uno strumento tecnico a sostegno del funzionamento di un’economia di mercato. Avere una moneta unica e una moneta con grandi garanzie di stabilità come l’euro perché l’euro e’ uno statuto che ‘. rende stabile e credibile come moneta significa dare certezza e stabilità agli scambi nell’area dell’euro e alla stabilità dei prezzi. Questi sono fattori estremamente importanti, di benessere e questo e’ quello che l’euro assicura. L’euro intende in un futuro togliere il primato mondiale al dollaro ci resta comunque la moneta dominante nel mondo oggi?

PADOA-SCHIOPPA: L’euro non e’ nato con un’ambizione di primato esterne e’ nato con l’ambizione di dare agli europei una moneta stabile e un quadro di certezza. Già’ oggi l’euro, si e’ letto proprio in questi giorni, ha una circolazione addirittura più’ ampia di quella del dollaro e quindi in questo senso si può dire che e’ la moneta più’ diffuso . Questo anche perche la popolazione dell’ area dell’euro e’ già’ oggi una popolazione più” numerosa di quella degli Stati uniti d’America. Però io penso che l’ambizione dell’euro non e’ di essere la prima moneta, è di essere una buona moneta.

Bisogna avere fiducia dell’euro? – abbiamo chiesto in conclusione al ministro Padoa-Schioppa, uno degli ideatori della moneta unica europea.

PADOA-SCHIOPPA: Si, io dico di avere fiducia, sono entrati a far parte di un’area di stabilita’, di scambi liberi e l’ aspirazione che gli sloveni hanno avuto a entrare il più’ presto possibile nell’Unione Europea si completa in questo momento con l’ingresso dell’euro. Il fatto che l’anno 2006 si chiuda in questo modo penso che per gli sloveni debba essere un motivo di soddisfazione.

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Data
29 dicembre 2006
Tipo
Interviste
Fonte
Spazio Aperto